Quando il processo è scortese

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Quattro righe! Pesantissime! Quelle con cui il Tribunale di Milano, sez. II Civile, decreto 20 novembre 2014 – 15 gennaio 2015, n. 534 ha condannato la parte opponente al pagamento di 5000 euro ex art. 96 c.p.c. terzo comma per non aver depositato la copia di cortesia della comparsa conclusionale depositata esclusivamente per via telematica.

Per chi fosse interessato a leggere le mie osservazioni segnalo che su Dirtto e Giustizia di oggi ho pubblicato il seguente commento: http://www.dirittoegiustizia.it/news/8/0000072173/Processo_civile_telematico_e_copia_di_cortesia_Quali_sono_le_conseguenze_della_scortesia.html

Tuttavia nella mattinata mi è giunta notizia di un ulteriore provvedimento, questa volta condito di buon senso, del giudice delegato di quel fallimento con cui si approva la richiesta del curatore di sottoporre al comitato dei creditori la rinuncia ad avvalersi di quel capo di sentenza.

Una marcia indietro? Forse. Tuttavia non possedendo una sfera di cristallo non possiamo sapere cosa deciderà il comitato dei creditori e, sopratutto rimane la gravità di una sentenza che può pur sempre  costituire un pericoloso precedente.  Non possiamo dunque tirare un sospiro di sollievo ma preccuparci seriamente, perchè forse il processo telematico non piace a tutti!

Nicola Gargano

milano2

 

 

 

 

 

 

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