La tanto attesa sospensione feriale si avvicina ma, prima di andare in ferie, non posso non divulgare una immagine che dallo scorso venerdì impazza sui social e nelle mailing list che si occupano di processo telematico.
La foto si commenta da se, ma è lecito porsi qualche domanda ovvero: “perché a Forlì il processo telematico non si può fare?”
La domanda è a risposta chiusa e le possibili risposte sono tre:
a) Il giudice non ha il pc
b) Il giudice non ha sul proprio pc la consolle del magistrato
c) Il ministero non ha mai fatto dei corsi per insegnare al magistrato a visualizzare i ricorsi depositati per via telematica
Escludendo la A, in quanto il provvedimento è evidentemente dattiloscritto, pur se stampato in una situazione di “emergenza toner e tamburo” rimangono le risposte B e C, che portano in ogni caso ad una ulteriore domanda.
Presso il Tribunale di Forlì il decreto della DGSIA per l’invio degli atti telematici a valore legale è datato 16.5.2012. Si presuppone dunque che, la DGSIA, abbia accertato il funzionamento e l’avvenuta installazione degli applicativi idonei ad assicurare il funzionamento del PCT effettuando anche la prescritta attività di formazione.
Che è successo dunque in quel di Forlì e soprattutto riusciremo un giorno non troppo lontano a non leggere più provvedimenti del genere?
La risposta temo che si farà attendere, per adesso buone vacanze.
Nicola Gargano